Maggio 2, 2024
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Pubblichiamo la lettera inviata all’Eco di Bergamo a cui, nonostante il SAIR e la Fensir rappresenti oltre il 30% dei docenti di religione della provincia, non hanno risposto. L’articolo del 21 apparso su supporto digitale e cartaceo del quotidiano, orientato sindacalmente, ha dato una serie di informazioni non del tutto corrette.

DI SEGUITO LA LETTERA

Bergamo, 22 giugno 2023

Egregio Direttore

de “L’Eco di Bergamo”

mezzo PEO

IL CONCORSO DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE DOPO VENT’ANNI INSUFFICIENTI I NUMERI

Il concorso che arriverà dopo vent’anni dall’unico e primo concorso che si è svolto nel 2004 non risolverà il precariato di oltre 250 docenti di religione della provincia di Bergamo.

Quanto previsto dal Decreto Legge Pubblica Amministrazione bis, cioè l’innalzamento dei posti dal 50 al 70% per il concorso straordinario previsto dall’art. 47 comma 9 della legge 79/2022, sono insufficienti in quanto non fotografano effettivamente quella che è la realtà del precariato né a Bergamo, né in Lombardia, né nel resto d’Italia.

L’organico dei docenti di religione, per legge (cfr L. 186/03), si suddivide in due parti uno del 70% formato da docenti con contratti a tempo indeterminato e uno del 30% da docenti con contratti a tempo determinato. I posti liberi a concorso sono calcolati sulla quota del 70%. Ad esempio se a Bergamo sono presenti 100 cattedre nella scuola secondaria (senza distinzione tra primo e secondo grado), solo 70 cattedre possono essere destinati a contratti a tempo indeterminato, cioè per i docenti di ruolo,  i restanti 30 sono destinati ad incarico annuale con contratti a tempo determinato. L’ufficio scolastico regionale dovrebbe annualmente comunicare, ma non l’ha mai fatto, l’effettivo organico libero nella quota del 70%,  cioè a dire tra le 70 cattedre destinate al tempo indeterminati quante effettivamente annualmente sono libere e dunque dati ad incarico. Ma l’USR da sempre si rifiuta di fare queste rilevazioni se non a livello regionale, perché costretto da una esplicita richiesta del Ministero, e comunque tralasciando la suddivisione su base diocesana. Ad oggi gli unici dati parziali e non completi sono appunto quelli regionali e solo da un calcolo, molto artigianale, quelli a livello diocesano attestano una presenza di docenti in ruolo intorno al 35% dei posti liberi nell’organico del 70%. Per completare l’analisi di cui sopra nella Diocesi di Bergamo, che si estende nella provincia di Lecco fino a Caloziocorte, ma non comprende Treviglio e alcuni comuni della Gera D’Adda (diocesi di Milano) Caravaggio e parte della bassa (diocesi di Cremona) Palosco e Lovere (diocesi di Brescia) saranno non più di 120/130 posti totali. Dunque i posti effettivamente utili che andranno a ruolo per i due concorsi (ordinario e straordinario) verosimilmente, con errori marginali di calcolo, saranno:  circa 70 posti nella secondaria e circa 60 nella scuola infanzia e primaria e saranno destinati: al concorso straordinario secondaria 49/50 posti e 42/43 posti per il concorso straordinario infanzia e primaria. I posti restanti, cioè il 30% di ciascun settore formativo (di religione esistono solo due “classi di concorso”, uno infanzia/primaria e uno che comprende tutta la secondaria) saranno per il concorso ordinario a cui saranno destinati: 20 posti nella secondaria e circa altrettanti nell’infanzia e primaria.

Siamo ben lontani dalla risoluzione del precariato dei docenti di religione. Dei 250 precari di religione della diocesi di Bergamo citati dall’articolo apparso su “L’Eco di Bergamo” lo scorso 21 giugno,  solo circa la metà vedrà a breve termine, forse, la fine del precariato che dura ormai da oltre un ventennio, il restante dovrà attendere ancora a lungo la stabilizzazione in ruolo grazie alla graduatoria ad esaurimento sostenuta con forza dal sottoscritto.

Il Sindacato che mi onoro di rappresentare a livello nazionale, raccoglie oltre il 30% dei docenti di religione della provincia di Bergamo. Il SAIR,  nuovo sindacato autonomo insegnanti di religione, aderente alla Fensir, Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca, il prossimo 28 giugno è atteso presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito negli uffici del sottosegretario di Stato Paola Frassinetti, per portare le istanze di miglioramento al Decreto Legge di modifica del comma 9 lettere a e b dell’art. 47 legge 79/2022. Innanzitutto chiederemo di elevare dal 70 al 90% i posti da destinare ai concorsi straordinari, riservando all’ordinario il 10% dei posti liberi dell’organico previsto dalla legge 186/2003. Inoltre proporremo al Ministero, dunque al Governo, di integrare quanto previsto dalla norma alla lettera b del comma 9 che prevede per i concorsi straordinari irc una prova metodologico-didattica e che la stessa non preveda un punteggio minimo alla stregua degli altri concorsi straordinari che si sono svolti su posto comune.

Siamo convinti che del precariato di religione a parlarne deve essere chi da sempre ha lottato per la loro tutela e l’azione di chi scrive è lungamente documentata. Il sottoscritto con il proprio staff provinciale e, nell’ultimo anno anche a livello nazionale, da sempre lotta e porta avanti le prerogative dei docenti di religione in tutti gli ambiti. Abbiamo lottato per ottenere non solo dei concorsi che potessero dare delle risposte al precariato ma anche il rispetto del contratto nazionale e continueremo a lottare affinché gli insegnanti di religione non siano considerati personale da tenere ai margini del sistema istruzione nazionale bensì valorizzati e supportati nella loro professionalità. Sul nostro territorio bergamasco ancora oggi, in alcune istituzioni scolastiche, gli IdR vengono tenuti ai margini e non valorizzati né dal punto di vista della disciplina né dal punto di vista della professionalità. Di contro non possiamo disconoscere che in molte altre realtà, fortunatamente, i docenti di religioni godono di un riconoscimento professionale indiscutibile e di una piena valorizzazione anche della disciplina stessa.

Oggi il nostro intento è quello di dare risposta al precariato, perché siamo fortemente convinti che la serenità lavorativa del docente sia volano per una didattica migliore. Un docente sereno e non preoccupato dal proprio stato lavorativo può dare in classe la giusta attenzione mettendo a disposizione tutte le proprie competenze e l’esperienza maturata.

Staremo inoltre accanto ai docenti di religione di Bergamo, dove il SAIR ha la sede operativa Nazionale, proponendo una formazione in vista del concorso straordinario e ordinario, oltre ad una costante tutela della professionalità.

dott. Giuseppe Favilla

Docente di religione a tempo determinato da 21 anni, in servizio presso il Liceo Linguistico “Falcone” di Bergamo.

Segretario Generale Nazionale della Fensir Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca

Vice Segretario Nazionale SAIR Sindacato Autonomo Insegnanti di Religione

Direttore Responsabile, iscritto nell’elenco speciale dell’ordine dei giornalisti della Lombardia,  per ES-EssereScuola, rivista professionale e sindacale della Fensir.

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